SUA ALTEZZA LA SCARPA
come una droga
IL FETICCIO,L'ESTETICA. e L'EFFETTO SUL DESTINO.
Il collezionare scarpe è il più irrinunciabile e voluttuoso dei vizi della donna dai tempi della morfina negli anni Venti
di Gaetano Cappelli
Trattatello estetico-antropologico sulla scarpa da donna e i suoi effetti sul destino degli uomini
Sciamanesimo e tacco a stiletto. Per intraprendere il Volo Magico verso le Regioni del Sogno le donne-sciamano Ya-kut, insieme al tamburo rituale e alla maschera da uccello, avevano in dotazione delle calzature col tacco rialzato. Ora, mi pare evidente la connessione simbolica tra quelle calzature magiche e le scarpe col tacco oggi in uso presso le maliarde di ogni dove che incedendo sospese su tacchi sempre più alti, proprio come chiunque non abbia i piedi «ben piantati per terra », aspirano al sogno ma, soprattutto, fanno sognare noi uomini.
Feticcio. Termine di derivazione portoghese introdotto dai primi colonizzatori dell’Africa Occidentale per indicare gli idoli tribali, ovvero degli oggetti che l’uomo fabbrica per venerare; proprio come nel caso delle scarpe da donna. E questo a prescindere dal Feticismo, termine che una volta indicava una perversione e oggi solo un particolare gusto sessuale, dove comunque l’oggetto per antonomasia del feticista da Restif de la Bretonne in poi rimane, neanche a dirlo, la scarpa da donna.
Design. Tutto quanto fin qui detto è vero ma probabilmente è più vero che in un’epoca come la nostra, in cui arte e design rifuggono premeditatamente dal bello, non esiste oggetto più perfetto nelle linee e nelle forme della scarpa da donna alla cui eleganza possiamo avvicinare solo certi tostapane e auto e imbarcazioni progettati tra gli anni Cinquanta e Sessanta.
Incedere nella bellezza. Non c’è poi niente che faccia più bella una donna di un tacco a stiletto: a) slanciandola verso l’alto; b) donandole l’andatura fluttuante (non sarà un miraggio?) e vacillante (verso il peccato), tipica della femme fatale. Fatale sia all’uomo che ne cade vittima, sia a se stessa dal momento che l’uso prolungato del tacco può determinarne una precoce débâcle minandone le articolazioni e le sostanze, dacché il collezionare scarpe è divenuto il più irrinunciabile e voluttuoso dei vizi della donna occidentale dai tempi della voga per la morfina negli anni Venti.
Conclusioni. Ciò enunciato e prendendo atto che le donne tendono a dividersi in due fondamentali categorie, quelle col tacco a spillo e le rimanenti dagli orribili-scarponcini-ortopedici- per-giunta-griffati, va aggiunto e puntualizzato che: quando una più o meno avvenente donna con l'orribile-scarponcino-ortopedico-per-giunta- griffato incontra una don-na più o meno anch’essa avvenente ma col tacco, la donna dallo scarponcino... be’, finisce che la sposiamo.